La nostra storia,
l’azienda e lo statuto

La nostra storia

Il 13 marzo 1975, con 52 soci fondatori (7 donne e 45 uomini), viene creata la Coop Unità Operaia. L’iniziativa parte in un difficile momento politico ed economico, in cui la crisi petrolifera, la cassa integrazione, la crisi alimentare investono il movimento dei lavoratori. Rafforzata dai consigli di fabbrica e associata alla Lega Nazionale delle Coop, Unità Operaia con grandi sforzi restaura una palazzina messa a disposizione dal Comune di Riva, dietro le ex caserme Damiano Chiesa, e inizia la propria attività il 6 giugno 1975.

Coop Consumatori Alto Garda nasce – col nome di «Coop Unità Operaia» – nel 1975, ma c’è stato anche un prologo: nel 1973, all’interno della fabbrica Hurt di Arco, per difendere il potere d’acquisto delle paghe operaie, era infatti nato il “Gruppo carne”.

Il 13 marzo 1975, con la presenza dei primi 52 soci fondatori (7 donne e 45 uomini), viene creata la Coop Unità Operaia. L’iniziativa parte in un difficile momento politico ed economico, in cui la crisi petrolifera, la cassa integrazione, la crisi alimentare investono il movimento dei lavoratori. L’esperienza nasce in modo spontaneo, non è stato il risultato di un’azione politico-organizzativa decisa all’interno di qualche struttura, è invece maturata dalle contraddizioni, dalle esigenze reciproche e dalla volontà emersa dalla discussione dei lavoratori. Rafforzata dai consigli di fabbrica e associata alla Lega Nazionale delle Coop, Unità Operaia con grandi sforzi restaura una palazzina messa a disposizione dal Comune di Riva, dietro le ex caserme Damiano Chiesa, e inizia la propria attività il 6 giugno 1975. Forti della felice esperienza del gruppo carne, che in sei mesi macella e distribuisce ai lavoratori 70 capi di bestiame a prezzi di costo, la Coop decide di continuare la stessa politica. La carne resta trainante, perché per i lavoratori è quella che incide maggiormente sul bilancio familiare.

Il passaggio decisivo della Coop di Unità Operaia avviene con la decisione di trasferire il magazzino, realizzandolo ex novo, nel limitrofo rione 2 Giugno, appena sorto in quegli anni e dove l’humus è favorevole allo spirito cooperativistico diffuso tra le leve operaie.

Superato il difficile scoglio, la cooperativa tende a ingrandirsi e ad aumentare il raggio d’affari, comportando così il passaggio dai 2 dipendenti iniziali ai 14 del 1982. L’aumentato volume e numero di soci comporta necessariamente anche il cambio di sede, avvenuto nel 1984, dalla palazzina dietro l’Istituto “Floriani” all’attuale sede di piazza della Mimosa. Con l’assistenza disinteressata e preziosa dell’Alleanza delle Cooperative Modenesi si pensa a un nuovo supermercato, per rendere più razionale il servizio ai soci e per espandere lo scopo per cui la Cooperativa di Unità operaia è nata. Così, dopo numerose peripezie, si passa alla fase di realizzazione della nuova sede.

Nei primi anni Novanta matura la scelta per la modifica della denominazione storica della cooperativa: da Unità Operaia a «Coop Riva del Garda». Non c’è un venir meno delle ragioni per cui era nata a suo tempo la cooperativa operaia, ma più che altro un adeguamento alle ragioni della cooperazione di consumo, che vedono un massiccio inserimento tra i soci di non operai, colletti bianchi e addetti ai servizi.

L’aumentato volume di affari e soprattutto il coinvolgimento sempre maggiore di nuovi soci, provenienti anche dalla vicina città di Arco, porta inevitabilmente i vertici della Coop a organizzare e approntare il progetto dell’installazione di una succursale della Coop stessa nella zona dapprima di Chiarano d’Arco, tentativo però frustrato localmente. Ma giunge l’ora per prolungare l’attività della Coop anche a nord di Riva, lungo l’asta che va da Arco a Dro. Infatti nei due centri altogardesani si pongono le premesse per estendere la rete commerciale e sociale, subentrando di diritto ai due negozi del Sait allora esistenti.

Un tentativo perfettamente riuscito di fusione per incorporazione avviene invece con la Famiglia Cooperativa di Torbole, sul finire del 1995. Il 14 dicembre l’assemblea straordinaria della Coop Riva del Garda approva la proposta. Le due cooperative unificate sono convinte di raggiungere lo scopo di qualificarsi maggiormente e di sviluppare la cooperazione di consumatori nell’area del Basso Sarca, facendo leva sul proprio radicamento nel territorio e sull’esperienza maturata da entrambe nei confronti della concorrenza più agguerrita.

La situazione è matura per l’ulteriore modifica della denominazione, geografica e strutturale. Per la prima, si tratta di estendere il bacino di servizio dalla Coop Riva del Garda alla Coop Alto Garda, intendendo con questo abbracciare l’intero comprensorio: dapprima solo potenzialmente, in seguito anche concretamente. Per la seconda, si tratta di passare da una semplice denominazione di tipo cooperativistico a una precisa definizione legata alla cooperazione tra consumatori.

Una grossa novità coeva al nuovo statuto, che viene approvato, è l’approvvigionamento: lo spostamento delle forniture dal magazzino Cicc di Reggio Emilia al magazzino del consorzio Sait, dopo l’adesione unanime al Sait stesso, approvata formalmente due anni prima, in sede di consiglio di amministrazione.

Tra il 2002 e il 2003 si amplia notevolmente la rete di vendita a Riva del Garda, grazie all’accordo col Sait e all’apertura dei due nuovi punti vendita in viale Prati e viale Rovereto. Il primo gennaio inizia la gestione Coop dei due importanti punti vendita ceduti dal Sait, con reciproca soddisfazione e ampliamento dell’attività cooperativa.

Nell’agosto del 2010 Coop Alto Garda inizia l’attività, dopo un lungo percorso avviato in proprio e durato quasi dieci anni, del settimo punto vendita a Bolognano d’Arco: in collaborazione con la Cassa Rurale Alto Garda con la quale viene realizzato un unico complesso edilizio che sorge in viale Stazione, dove i due colossi della cooperazione in Busa hanno unito le forze per realizzare insieme un investimento di oltre 6 milioni di euro.

Arriva poi il nuovo punto vendita di Vigne, l’ottavo, nell’ottobre 2011. Per la cooperazione di consumo è un ritorno nella zona del Romarzollo, lasciata sguarnita negli Ottanta dopo un secolo di presenza sul territorio. Il negozio più innovativo dell’Alto Garda è di nuovissima concezione ed è costruito nel pieno rispetto dell’ambiente. Oltre 600 metri e tante novità: dal banco del pesce sfuso a quello dedicato ai prodotti biologici, con particolare attenzione a quelli specifici per chi soffre di allergie o di intolleranze alimentari.

Grazie allo sviluppo fortemente voluto dalla Cooperativa, la base sociale si rafforza ulteriormente arrivando a sfondare la soglia dei 15 mila soci nel dicembre del 2012. Questo traguardo è un risultato importante perché il socio rappresenta il fondamento, il patrimonio e l’obiettivo dell’agire cooperativo.

Si «salta» poi al 2014 quando, in sostituzione del negozio di viale Prati, ne vengono inaugurati due più piccoli – e molto più funzionali – in viale Pilati. Uno ha, seppure su una superficie limitata, tutte le funzionalità di un supermercato e rappresenta dunque il tipico negozio di prossimità in centro storico; l’altro, «Stai bene Coop», è una vera e propria scommessa: è infatti specializzato in prodotti per il benessere, l’infanzia, l’igiene personale, alimenti naturali, biologici, per vegani e, ancora, adatti per diete particolari e per chi soffre di allergie o intolleranze.

Ma la storia continua: nel novembre 2015 inaugura il nuovissimo punto vendita di viale Rovereto, all’interno del centro commerciale Blue Garden: un negozio di ampia metratura, avveniristico e ancora più vicino alle rinnovate esigenze di soci e Consumatori.